Il grande dilemma - Il Blog della Sposa

Il grande dilemma

“Eh no eh, io pensavo di trascorrere in allegria e spensieratezza il periodo dell’organizzazione del mio matrimonio” invece ogni tanto sbuca un dilemma.

 

Matrimonio concordatario

In Italia esistono tre tipi di matrimoni:

  • Solo civile;
  • Solo religioso;
  • Concordatario

Se ti sposi solo in chiesa discorso chiuso, puoi anche smettere la tua interessante lettura qui.

Ma se hai scelto uno degli altri due mi spiace ma ti tocca continuare.

Prima dell’introduzione del matrimonio concordatario gli sposi erano costretti a celebrare prima quello civile e poi il religioso. Con l’avvento dei Patti Lateranensi nel 1929 (Accordo Stato italiano e Chiesa ndr) da allora è possibile celebrare un “due in uno”.

 

Separazione o comunione dei beni?

Dopo aver fatto questa doverosa premessa storica, veniamo a noi.

Partiamo dal presupposto che il matrimonio è un contratto, hai deciso di prendere tutto il pacchetto del “matrimonio concordatario” ed eccoti futura sposa porella alle prese con certe decisioni che manco a Forum.

Ad un certo punto vi verrà posta la fatidica domanda e se non siete abbastanza informati i vostri occhi a cuore, conseguenza del mood del periodo pre matrimoniale, vi indicheranno una via “amore ma certo, quello che è mio deve essere tuo!”.

 

Attenzione!

Lo so, sono un wedding lawyer, organizzo matrimoni, dovrei credere nell’amore eterno ma dobbiamo essere pratici.

Una piccola premessa: nel qual caso scegliate la comunione sappiate che i bene ereditati da mamma, papà e zio d’America in nessun caso rientrano nella comunione. Sono e resteranno vostri per sempre, Agenzia delle entrate permettendo.

Resta però un regime quello della comunione che vi vincola in alcune scelte.

Scegliere come regime patrimoniale la comunione dei beni comporta che tutti i beni acquistati dopo le nozze sono di proprietà di entrambi i coniugi:

  • Tutte le proprietà comprate dopo il matrimonio, anche se acquistate separatamente dai due coniugi. Terreni, negozi, automobili, fatta eccezione di beni personali.
  • I rendimenti dei beni propri di ciascun coniuge, ad esempio quelli bancari.
  • Le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio.
  • Gli utili e gli incrementi dell’azienda di proprietà di uno dei due precedentemente alle nozze, ma gestita da entrambi dopo il matrimonio.

Occhio!

Rientrano nella comunione anche i debiti contratti da uno dei coniugi. Se poi uno dei due volesse acquistare dopo il matrimonio un bene e tenerlo per sé non può farlo, dovrebbe necessariamente d’accordo col coniuge modificare il regime patrimoniale.

La risposta

Optando per il regime della separazione dei beni la vostra vita sarà più semplice: ognuno decide per sé, restando fermi gli obblighi sanciti dagli articoli 143 e 147 del codice civile.

Si esattamente la pappardella che legge il sacerdote al termine della funzione religiosa che non ascolta mai nessuno!

Non solo, la vera figata è che se voleste acquistare un bene insieme potrete farlo tranquillamente: sarà sufficiente dichiarare all’atto dell’acquisto tale volontà

Se per caso aveste ancora dei dubbi da fugare dopo questo post fighissimo non dovete far altro che contattarmi. Sarò ben lieta di dissolvere tutti i vostri “ma”.

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